The Beat Generation
Marinella Acerra, «The Beat Generation. Il jazz orchestrale di Armando Trovajoli e dei tre Bill: Holman, Russo, Smith», LIM – Libreria Musicale Italiana 2023 (pp. XXV+430).
Quello offerto da Marinella Acerra – docente, musicista e compositrice – nelle pagine di questo denso volume è un viaggio nel mondo musicale dell’Italia di metà Novecento, dove il profumo del jazz più dinamico e vitale che arrivava dagli Stati Uniti si mescolava con la tradizione della canzone popolare, le iniziative musicali radiotelevisive e alcune frange della musica classica e contemporanea.
Al centro di questa indagine troviamo il disco di Armando Trovajoli “The Beat Generation”, inciso nel 1960 per la RCA, individuato da un lato come un vero e proprio manifesto del cool jazz in Italia, e dall’altro come una sorta di testimonianza del livello artistico e creativo dei musicisti impegnati nella sua realizzazione.
Il libro ripercorre la storia della formazione orchestrale che Trovajoli dirigerà dal 1956 al 1959, indagando inoltre il ruolo svolto dagli arrangiatori di cui lo stesso Trovajoli si avvale e, in particolare, compositori americani più o meno affermati, presenti in Italia grazie a borse di studio dedicate alla scrittura di musica contemporanea, ma che contestualmente si immergono nella realtà jazzistica del nostro Paese, contribuendo non poco alla sua crescita musicale.
In quest’ottica, al fianco dello stesso Trovajoli nel disco troviamo artisti quali Bill Holman, Bill Russo e Bill Smith, rappresentanti di un jazz dal linguaggio a tratti complesso, spesso al confine con la musica sperimentale e d’avanguardia.
Un esempio, in questo senso, è incarnato proprio da Bill Smith il quale nel 1966 «conclude la sua collaborazione con Trovajoli […]. Sono gli anni in cui collabora con Luigi Nono con il quale continuerà a collaborare anche negli anni successivi, tornando in Italia appositamente per i concerti di “A Floresta, é Jovem e Cheja de Vida”».
Un mondo musicale vitale, che trova proprio negli arrangiamenti per l’orchestra di Trovajoli un’originale sintesi tra sperimentazione e l’energia comunicativa una vera big band.
Un’opera discografica emblematica, che questo libro indaga attraverso un’analisi approfondita, rivolta anche alle tecniche di scrittura impiegate dai diversi musicisti e arrangiatori, riportando esempi tratti da partiture – alcune inedite – dei brani del disco stesso o di altri lavori, restituendo un interessante prospettiva sull’Italia musicale di quegli anni. (© Gazzetta di Parma)