Take root among the stars
Roots Magic, «Take root among the stars», Clean Feed Records 2020, 1 CD.
L’immaginario musicale proposto dalle otto tracce che compongono questo lavoro discografico, pubblicato di recente dall’etichetta portoghese Clean Feed, ci propone scenari tratteggiati da un sound corposo, a tratti ruvido, nutrito da una ricerca espressiva che parte dalle radici di un blues arcaico e arriva a toccare le frange più anarchiche degli sviluppi del free jazz.
Un mondo sonoro che rappresenta il terzo album dei Roots Magic, formazione romana fondata nel 2013 e composta da musicisti quali Alberto Popola (clarinetti), Errico De Fabritiis (sax), Gianfranco Tedeschi (basso) e Fabrizio Spera (batteria), gruppo che accoglie anche ospiti come Eugenio Colombo ai flauti e Francesco Lo Cascio al vibrafono.
Tra le fonti dichiarate di questo progetto troviamo quindi esponenti del blues delle origini quali i chitarristi e cantanti Blind Willie Johnson e Charley Patton da un lato e dall’altro alcuni protagonisti della stagione sperimentale del jazz tra gli anni Sessanta e il decennio successivo come Ornette Coleman, Sun Ra o Roscoe Mitchell.
Una miscela di fonti di ispirazione che, come restituisce plasticamente il titolo dell’album tratto da uno scritto dell’autrice afroamericana Octavia E. Butler, mirano a unire le radici della musica afroamericana alla libertà aperta e immaginifica propria delle evoluzioni più libere ed estemporanee del jazz.
Una compilazione stilistica eclettica, che passa dagli affilati e liberi intrecci di un brano come “Humility In The Light Of Creator” di Kalaparusha alle oasi oblique attraverso le quali viere restituita la composizione di Ornette Coleman “A Girl Named Rainbow”, per arrivare a “Karen on monday” di John Carter, titolo che chiude questo album attraverso un’atmosfera morbida e dilatata disegnata a partire dai tratteggi del suono del clarinetto. (© Gazzetta di Parma)