Sphere
Bobo Stenson Trio, «Sphere», ECM Records 2023, 1 CD.
Registrato a Lugano nell’aprile del 2022 presso quell’esagono dalla felice rispondenza acustica rappresentato dall’Auditorio Stelio Molo della Radio Svizzera italiana, questo lavoro pubblicato qualche mese fa dall’etichetta ECM ribadisce l’affinità artistica maturata nel corso dei decenni di collaborazione tra Bobo Stenson e la casa discografica di Manfred Eicher.
Di lunga data si conferma anche il rapporto tra il pianista svedese e i musicisti Anders Jormin (contrabbasso) e Jon Fält (batteria), componenti di un trio che ha preso forma quindici anni fa in occasione dell’album “Cantando”.
Una frequentazione coltivata per tanto tempo, dunque, e che restituisce anche in quest’ultimo lavoro discografico quella fluidità che segna quale singolare cifra distintiva i dialoghi dei tre componenti di questa formazione, guidati in questa occasione dallo stesso Stenson nell’esplorazione di diversi brani di alcuni compositori scandinavi di matrice soprattutto classica, in un percorso ideale tra passato e presente.
Avviato dall’andamento riflessivo e regolare – quasi rituale – dall’iniziale “You shall plant a tree” del novantunenne compositore danese Per Nørgård – brano poi ripreso e variato anche in chiusura – questo disco offre un carattere espressivo dilatato, dove i dialoghi strumentali si dispiegano tratteggiando un panorama terso ma intenso, alternando spunti improvvisativi quasi rabdomantici con impasti armonici distesi e densi.
Un clima che trova una delle sue espressioni più pregnanti in “Communion psalm” di Sven-Erik Bäck, compositore svedese vissuto tra il 1919 e il 1994, brano aperto dall’estemporanea indagine sui piatti di Jon Fält e seguita da uno sviluppo timbrico scaturito dalle latitudini più brunite di pianoforte e contrabbasso.
Tra gli altri brani, alcuni dei quali firmati dallo stesso contrabbassista Anders Jormin, troviamo ancora “Valsette op. 40/1”, composizione del celebre maestro finlandese Jean Sibelius che qui prende forma quasi per gemmazione, grazie alla sequenza via via sempre più fitta e intrecciata di frammenti motivici che si susseguono nel corso dello sviluppo del brano.
Un’atmosfera che riflette l’approccio libero ed estemporaneo di questo trio, descritto da Stenson come un susseguirsi di eventi musicali che si «cristallizzano sul momento». (© Gazzetta di Parma)