Road To The Sun
Pat Metheny, «Road To The Sun», Modern Recordings-BMG 2021, 1 CD.
Pat Metheny è un artista che ci ha abituati a differenti metamorfosi offerte nel corso di una carriera coltivata ormai da quarantasei anni e costellata da venti Grammy Award raccolti in diverse categorie. Un tracciato che il chitarrista e compositore del americano arricchisce ora di un altro tassello, un altro snodo creativo custodito in questo recente album nel quale Metheny affida la propria musica alle chitarre di altri interpreti quali il quarantasettenne statunitense Jason Vieaux e l’affiatato Los Angeles Guitar Quartet. Una scelta che ha il merito di spostate l’attenzione dal Metheny strumentista al Metheny autore, valicando il fascino di una tecnica virtuosistica sempre rapinosa per concentrare l’attenzione dell’ascolto su una materia compositiva sofisticata ed essenziale al tempo stesso.
Un dato che emerge fin dalle quattro parti che compongono appunto il brano “Four Paths Of Lights” e che Vieaux restituisce con un gusto chitarristico brillante e intenso, confermando quella particolare affinità con la musica dell’artista del Missouri che già aveva illustrato plasticamente anni fa attraverso l’album “Images Of Metheny”. La cifra compositiva dell’autore viene qui valorizzata grazie ad una lettura segnata da una efficace trasparenza, un carattere che attraversa sia i momenti più vivaci sia le oasi più riflessive.
Un’alternanza di sfumature che nel brano eponimo diviene intreccio espressivo più articolato e complesso grazie a una scrittura che Metheny compila attraverso un gusto stilistico che si nutre ora di combinazioni ritmico-armoniche di stampo minimalista, ora di aperture melodiche che attingono a un’innata liricità. Caratteristiche che i componenti del Los Angeles Guitar Quartet – John Dearman, William Kanengiser, Scott Tennant e Matthew Greif – esaltano grazie a una scioltezza di fraseggio che accompagna gli intrecci strumentali che attraversano i sei movimenti di questa composizione.
Un clima che profuma di una classicità che richiama un certo repertorio musicale contemporaneo, omaggiato dallo stesso Metheny nella bonus track “Für Alina”, brano del compositore estone Arvo Pärt che il chitarrista – qui ritornato interprete – restituisce con personale intensità espressiva attraverso il suo strumento a 42 corde. (© Gazzetta di Parma)