Quattro
Nanni Gaias, «Quattro», Tǔk Music, 2023, 1 CD
Il numero “quattro” evocato dal titolo di questo disco plasma su più livelli il carattere simbolico che ispira le creazioni musicali di Nanni Gaias, batterista, arrangiatore e produttore originario di Berchidda, patria del festival sardo “Time in Jazz” voluto e sostenuto – come l’etichetta che pubblica questo lavoro – da Paolo Fresu.
Come un vero e proprio alchimista delle note, questo artista ha miscelato – sulla scora delle quattro fasi del processo alchemico – stili differenti quali dub, afrobeat, funk e soul, chiamando a raccolta un nutrito numero di colleghi musicisti per dar corpo a un percorso creativo collettivo e plurale, dove lo spirito molteplice e inclusivo del jazz diviene caleidoscopico crogiuolo per un mondo stilistico estremamente variegato.
Nei dodici brani – per materia sonora e impianto compositivo anche molto diversi tra loro – che compongono il percorso d’ascolto di questo album troviamo quindi – oltre allo stesso Nanni Gaias impegnato su un fronte strumentale che comprendere batteria, programmazione, composizione, arrangiamenti , oltre alla voce in brani quali “Cerchio”, “Cambio” e “Luce” – artisti quali Giuseppe Spanu alla chitarra elettrica, Bonnot (programmazione e arrangiamenti), Rusty Brass e Matteo Pastorino ai fiati in “Cambio”, Pier Piras al basso elettrico in “Ind’ all’anema” e “Be Wise”, Dario Cecchini al sax, Antonio Meloni alla tromba, Davide Angelica alla chitarra e Shaone alla voce e testo in “Ind’ all’anema”, Vincenzo Saetta al sax e composizione, Luca Aquino alla tromba e Divine RBG (voce e testo) in “Be Wise”, Zamua (testo e voce in “Respiro”), Filippo Vignato al trombone in “Luce”, Tormento (voce e testo in “Sbaglio in loop”), Sebastiano Dessanay al contrabbasso ed Emanuele Contis al sax nella conclusiva “Rubio”, oltre allo stesso Paolo Fresu presente con tromba ed elettronica in brani come i già citati “Rubedo ‘lude” e “Sbaglio in loop”.
Filo conduttore di questo flusso musicale appare la fantasia multiforme ed eclettica dello stesso Gaias, capace di trovare un suo personale linguaggio creativo.
Una visione che, non a caso, rimanda direttamente al libro “L’Alchimista” dello scrittore brasiliano Paulo Coelho: “Il mondo possiede un’Anima, e chi riesce a comprendere quest’Anima riuscirà a comprendere il linguaggio delle cose…”. (© Gazzetta di Parma)