Il Sognatore
Giuseppe Santelli Trio, «Il Sognatore», Filbusta Records 2022, 1 CD
Completato da Alessio Iorio al basso elettrico e contrabbasso e da Simone Ritacca alla batteria e percussioni, il trio capitanato dal pianista e compositore Giuseppe Santelli propone in questo lavoro discografico un immaginario musicale dinamico e variegato.
Un panorama vivace e colorato, tratteggiato attraverso gli otto brani tutti firmati dal pianista di Cosenza e disegnato grazie a una fantasia compositiva multiforme, attraversata sia da rimandi al mondo classico sia – e soprattutto – da riferimenti ai mille rivoli stilistici che dal jazz toccano sapori e profumi fusion e rock.
Un ventaglio stilistico eclettico, dunque, attraverso il quale l’immaginario di Santelli si muove sui binari tracciati da suggestioni basate su diverse fonti, come ha avuto modo di evidenziare lo stesso musicista: «il disco è composto da otto mie composizioni e per realizzarle mi sono ispirato a storie, film e stati d’animo differenti. Per illustrare musicalmente questi “quadri” ho utilizzato varie tecniche compositive attingendo dalla mia esperienza di studi e di ascolti in cui ho incontrato sia il mondo classico che quello jazz».
Oltre alla concreta affinità che lega i tre componenti di questo trio, capaci di muoversi con diretta coesione lungo le virate stilistiche che, di brano in brano, vengono affrontate, una delle caratteristiche più evidenti di questo lavoro appare la piacevole immediatezza offerta dalle composizioni di Santelli.
Un carattere che, se da un lato pone questo disco lontano dalle frange stilistico-linguistiche più sperimentali, dall’altro lato restituisce una vivacità melodica schietta e diretta, che emerge anche dal segno lirico del primo brano titolato “Dal Profondo”, per poi confermarsi con tratteggi più dinamici in composizioni come, tra le altre, “Prova a Prendermi”, traccia ispirata all’omonimo celebre film diretto da Steven Spielberg e interpretato da Leonardo DiCaprio e Tom Hanks.
L’aspetto libero ed estemporaneo che intride il brano eponimo viene inoltre completato dalla scrittura che appare più decantata di brani come “Wallace” o “Nuovo Mondo”, evocando così altri significativi tasselli di quella variopinta fantasia musicale che Santelli ha raccolto in questo piacevole lavoro. (© Gazzetta di Parma)