Musiche “audiotattili” nel volume di Caporaletti
Vincenzo Caporaletti, «Introduzione alla teoria delle musiche audiotattili», Aracne Editrice 2019, 380 pp.
La “teoria delle musiche audiotattili” appare come un significativo strumento metodologico utile a (ri)leggere, al di là delle ricostruzioni storico-stilistiche, un repertorio allargato che, sviluppato nel corso del Novecento, comprendere soprattutto ambiti quali jazz, rock, pop e word music.
Un tracciato analitico riassunto in questo recente volume da Vincenzo Caporaletti, docente di Musicologia generale e Musicologia transculturale presso l’Università degli Studi di Macerata e, tra l’altro, direttore del Centre International de Recherche sur le Jazz et les Musiques Audiotactiles della Sorbonne Université.
Un lavoro che rappresenta la prima uscita nell’ambito della collana “Musicologie e Culture” della romana Aracne, diretta dallo stesso Caporaletti con lo scopo di offrire una piattaforma ideale per un dialogo tra la pluralità di approcci, metodologie, epistemologie musicologiche senza preclusione quanto agli oggetti di studio, ai testi, pratiche, repertori, superando distinzioni disciplinari che appaiono sempre più inadeguate al panorama di studi attuale.
Una visione che trova in questo volume un esempio concreto, sintetico e ben strutturato, articolato in una prima parte atta a fornire le basi teoretiche di questo approccio, per passare in seguito ad affrontare le pratiche creative del partimento settecentesco, l’improvvisazione musicale nella musica d’arte nei secoli XVIII e XIX, la scoperta ed elaborazione creativa dei ritmi del samba da parte di Darius Milhaud nel secondo decennio del XX secolo, la musica contemporanea di tradizione scritta del XXI secolo, arrivando alla discussione di concetti ed elementi della teoria musicale del jazz.
Un lavoro denso, che restituisce in forma organizzata quel percorso di analisi che, negli ultimi decenni, ha portato all’adozione del neologismo “audiotattile” in ambito sia accademico sia didattico, offrendo una lettura rinnovata delle musiche che ci circondano. (© Gazzetta di Parma)