Bandistikamente
Giacomo Tantillo, «Bandistikamente», autoprodotto 2024, 1 CD.
Se le cosiddette “autoproduzioni” possono risultare un poco autoreferenziali – in assenza di un’etichetta discografica che svolge funzione di filtro tecnico-obiettivo e valutatore “terzo”, un artista che si autoproduce un disco rende conto solo a se stesso oltre che, ovviamente, al suo pubblico – esse a volte si confermano felice veicolo di progetti contraddistinti da una vivace e genuina originalità.
È questo il caso del presente lavoro, che vede protagonista il trombettista e compositore Giacomo Tantillo, titolare di un progetto discografico che ha debuttato sulle piattaforme online verso la fine dell’anno passato e che in questi primi mesi del 2024 è stato reso disponibile anche su supporto fisico.
L’obiettivo del disco è quello di offrire una rivisitazione delle tradizioni bandistiche e folkloriche italiane – e della Sicilia in particolare, patria del palermitano Tantillo – in chiave funky, reggae e latinoamericana, oltre che jazzistica.
Il risultato è rappresentato da una generosa mezz’ora di musica divertente e trascinante, segnata da un tratto originale che scaturisce anche dall’efficace affinità condivisa tra musicisti come – oltre allo stesso Tantillo alla tromba – Michele Mazzola al sax baritono, Salvatore Sciarratta al trombone, Pietro Sardo all’euphonium, Fabio Giachino al pianoforte e tastiere, Riccardo Vinci al basso elettrico e Christian Martina alla batteria.
Una compagine strumentale completata da Antonio Putzu (duduk, low whistle nel brano “L’Orientale”), dall’Ensemble Trombe Conservatorio “Toscanini” (nel brano “The Kong” che apre l’album) e Giuseppe Viscuso (voce folkloristica nel brano “Zingarella”).
A contrassegnare come una sorta di ideale filo conduttore tutti gli otto brani che compongono questo lavoro troviamo gli arrangiamenti di Roy Paci, la cui tromba fa capolino in alternanza, in dialogo, in parallelo e in sovrapposizione a quella del titolare.
Che le bande musicali rappresentino una delle fondamentali arterie attraverso le quali scorre la passione e il “mestiere” della musica nel nostro Paese – arrivando alle latitudini più nobilmente provinciali e alle frange più popolari della nazione italica – è un dato di fatto.
Che tutto questo venga valorizzato da un lavoro interessante come quello proposto da Tantillo è senz’altro meno scontato e tanto più apprezzabile, anche grazie alle derive un poco “da balera” di brani come “L’orientale” o “Zingarella”, i cui pattern ritmici decisamene connotati possono comunque rientrare a pieno titolo nel clima leggero e festoso di questo progetto. (© Gazzetta di Parma)