12 Note
Quincy Jones, «12 Note», EDT 2023, 224 pp.
Pubblicato negli USA da Abrams Image nel 2022 e proposto in edizione italiana alla fine dell’anno appena trascorso, questo volume ci propone un interessante viaggio nel mondo di Quincy Jones, una sorta di racconto che si rivela un po’ diario e un po’ autobiografia, attraversando l’immaginario di questo artista tra “vita e creatività”, come recita il sottotitolo.
In settant’anni di carriera Quincy Jones ha composto, arrangiato, prodotto e orchestrato per alcuni dei protagonisti della musica americana: da Louis Armstrong a Ray Charles, da Barbra Streisand a Stevie Wonder, da Ella Fitzgerald a Miles Davis e Frank Sinatra, fino ad arrivare a Michael Jackson.
Dal bebop al jazz, dalla bossa nova all’hip-hop fino alle colonne sonore per il cinema, non c’è stato stile o genere musicale con cui Quincy Jones non si sia confrontato.
Un percorso avviato anche grazie al confronto con maestri come Nadia Boulanger, una delle più importanti insegnanti di composizione del XX secolo. La stessa Boulanger era solita ricordare al musicista: «Quincy, ci sono solo dodici note. Finché Dio non ce ne darà tredici, voglio che tu conosca quello che hanno fatto tutti gli altri con quelle dodici».
L’indagine di quelle dodici note – oltre a fruttare al musicista 27 Grammy Award su 79 nomination, un Oscar e molti altri riconoscimenti – ha plasmato anche la struttura di questo libro, un percorso in dodici tappe, dodici capitoli che prendono il nome dalle dodici note musicali, dalla A (il La in notazione anglosassone) alla G♯ (Sol diesis).
Ogni sezione richiama una massima, un valore che lo stesso Jones ha preso come punto di riferimento nel corso della sua esperienza – “Trasforma il dolore in determinazione”, “Devi andare a scoprire”, “Fa’ quello che non è mai stato fatto prima”, “Condividi ciò che sai”, solo per citarne alcuni – componendo un coinvolgente tracciato introdotto dall’appassionata prefazione firmata dal cantautore, produttore discografico e attore canadese Abel “The Weeknd” Tesfayne.
Lo stesso Jones annota: «Scrivo questo libro per il giovane artista che potrebbe ritrovarsi nei panni in cui mi trovavo una volta io [ma] anche per coloro che hanno vissuto tutta la loro vita alla ricerca di qualcosa che non hanno mai veramente desiderato abbastanza. Perché tutti abbiamo un potenziale creativo e meritiamo di realizzarlo». (© Gazzetta di Parma)