Maé

Roberto De Nittis, «Maé», Caligola Records 2023, 1 CD

Registrato nel giugno dello scorso anno all’auditorium del Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia, questo articolato lavoro di Roberto De Nittis rende omaggio al celebre compositore suo concittadino che regala il nome all’istituto musicale della città pugliese fin dal titolo: “Maé”, declinazione dialettale di “maestro”.

De Nittis ha intessuto una sorta di variegato arazzo sonoro in nove parti per celebrare – con segno felicemente equilibrato e nient’affatto pomposo – la figura e l’opera dello stesso Giordano fondendo l’impulso ritmico di un trio jazz – formato, oltre al pianoforte dello stesso De Nittis, dal contrabbasso di Riccardo Da Vinci e dalla batteria di Marco Soldà – con la freschezza di una orchestra giovanile come l’Orchestra Sinfonica Young del Conservatorio di Foggia diretta da Andrea Palmacci.

Un’operazione già di per sé meritevole – coinvolgere un gruppo di giovani in un progetto come questo non è affatto scontato – ma che si rivela anche decisamente premiante sul piano del risultato finale, rappresentato da nove brani tutti firmati dal titolare di questo progetto, che restituiscono con bella energia una fantasia musicale comunicativa e multiforme.

Impreziosita dalla presenza del clarinetto solo di Zoe Pia nel brano finale “Napoletana” – nella cui coda “fantasma” De Nittis attinge anche all’amato toy piano – e del fagotto di Francesco Pio Russo in “Don Gaetano”, la materia sonora plasmata in queste composizioni miscelano generi e stili differenti, optando ora per l’andamento sghembo, quasi ironicamente caricaturale, del tiolo d’apertura “La banda colta”, per poi virare su atmosfere più riflessive tratteggiate dal placido andamento nella successiva “La ballata di Giordano” o ancora in “Madia”, dove il passo iniziale restituisce un vago profumo di Satie, intervallate dall’ostinato pianistico di “Bancarella”.

Tradizione classica occidentale – dall’opera alla musica sinfonica e cameristica – e generi più “leggeri” e popolari – tra cabaret e be bop, blues e vaudeville – coabitano in un impasto sonoro fresco e piacevolmente variato, che trova in un brano come “Struscio” uno degli esempi più emblematici: aperto da un accenno armonicamente sbilenco al primo minuetto del “Quaderno di Maddalena” – celebre opera didattica di J.S. Bach – il pezzo confluisce in una divertita atmosfera tra ragtime e swing. (© Gazzetta di Parma)