Observe the silence
Greg Lamy, «Observe the silence», Igloo Records 2021, 1 CD.
Settima tappa discografica della carriera di Greg Lamy, chitarrista e compositore nato a New Orleans ma lussemburghese d’adozione, questo “Observe the silence” restituisce tutto il gusto di questo artista per un jazz misurato, curato sia nel fraseggio pulito della sua chitarra sia nell’impianto levigato degli arrangiamenti.
Caratteri che vengono valorizzati con piena corrispondenza di intenti anche dai colleghi che affiancano Lamy nel corso degli otto brani qui raccolti, vale a dire Gautier Laurent al contrabbasso e Jean-Marc Robin alla batteria. Un trio ampiamente rodato, al quale si aggiunge in questa occasione anche il musicista franco-serbo Bojan Z, impegnato ad arricchire le composizioni del titolare con accurate incursioni plasmate con il pianoforte e il Fender Rhodes.
Un clima musicale, quello espresso da questo album, estremamente piacevole ed immediato, capace di perlustrare con leggerezza e ampiezza di sguardo espressivo un panorama dove anche gli scarti più dinamici – “My dearest (for Camille part I)” o ancora la successiva “I know” – rimangono sempre immersi in un fluire morbidamente discorsivo. Un dato che trova una sua dimensione ottimale in quelle composizioni che vedono nell’apertura melodico-narrativa la cifra più connotata, come nel caso del brano “The day is over”, dove da un’inziale peregrinazione armonica dal sapore elegantemente classico (specie per certi standard della chitarra jazz), si plana in un’oasi solistica dove Lamy esprime a pieno la sua morbida cifra interpretativa.
Un disco che scorre con una naturalezza di ascolto sempre attentamente calibrata, anche grazie ad un equilibrio ben restituito dalla qualità del suono espressa dell’etichetta Igloo Records di Bruxelles, e che valorizza sia le tentazioni di più facile appeal (“Mothers”), sia quei brani screziati di una coinvolgente malinconia, come nel caso di “Morphine” o del brano eponimo che chiude l’album. (© Gazzetta di Parma)