Ego Boost
Frank Martino Disorgan, «Ego Boost», Auand Records 2020, 1 CD.
Registrato nello scorso febbraio e finito di produrre nel mese successivo, questo è il terzo lavoro che Frank Martino dedica alla sua formazione Disorgan. Un progetto che pone al centro della creazione musicale l’indagine sonora intesa come materia densa, ruvida, ora raggrumata in sovrapposizioni condensate, ora dilatata in un andamento suadente e instabile, ora ancora impastata attraverso la miscela di timbri tesi ed affilati.
Una visione a tratti estemporanea, istintiva, disorganica – appunto – ma non disorganizzata; al contrario ben innestata in un immaginario stilistico che unisce con gesti decisi un materiale variegato, tratto da un panorama che parte da un mondo rock tra psichedelia e garage, passando per un universo elettronico a tratti scuro e lievemente distopico, fino ad arrivare a un jazz dalla forte tensione tecnica e improvvisata.
Ad incarnare questo ultimo frangente è soprattutto il sax tenore di Massimiliano Milesi – anche autore con Claudio Vignali del brano che chiude l’album e titolato “Trees of Silence and Fire” – musicista coinvolto per la prima volta in questo progetto di Martino ma già ben inserito negli scambi tratteggiati da gli altri colleghi.
Pur nella diversità di atmosfere che connotano i sette brani qui raccolti, in generale emerge un segno deciso sia a livello dinamico-ritmico – con gli apporti spesso dispari e coerentemente incalzanti della batteria di Niccolò Romanin, capace a volte anche di essere mollemente indulgente (“Split the Brain”) – sia e soprattutto a livello timbrico-sonoro.
Un carattere, quest’ultimo, nutrito sia dalla fantasia e dalla chitarra a sovente espressivamente tesa dello stesso Martino, anche impegnato al basso e autore della maggioranza dei brani, sia dai suoni vintage delle tastiere di Claudio Vignali che, dividendosi tra il Fender Rhodes e le atmosfere tra fine anni Settanta e inizio Ottanta emanate dagli oscillatori del Korg MS20, contribuisce a connotare in maniera marcata un lavoro che non concede quasi nulla al facile ascolto e nel quale emergono per efficacia e originalità soprattutto brani quali “Raving with the Cats” e “Fring”. (© Gazzetta di Parma)